Rassegna Stampa 27-05-2010

Rassegna stampa 27-05-2010

City – Ed. Milano
RASOIO

Corriere di Verona
DIPINTI PER AUTARE IL TELEFONO AZZURRO

Il Messaggero – Ed. Pesaro
UN RAGAZZINO SU DIECI IN POSA SEXY SUL WEB

VARESENEWS.IT
MINORI: PIU’ DI MILLE SCOMPARSI IN ITALIA NEL 2009

Virgilio Notizie
MINORI SCOMPARSI, DA INIZIO ANNO ATTIVATE RICERCHE PER 222 CASI

Yahoo.it
MINORI:OLTRE MILLE SCOMPARSI IN 2009

Virgilio Notizie
ANCORA 250MILA BAMBINI SOLDATO IN TUTTO IL MONDO
Presunti abusi nell’asilo di Rignano, via al processo contro le tre maestre

Oggi prenderà il via il processo per gli abusi e le violenze sessuali di cui sarebbero stati vittime 21 bambini di Rignano Flaminio. L’udienza si aprirà davanti ai giudici del tribunale di Tivoli. Gli imputati sono tre maestre di scuola primaria, Silvana Magalotti, Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio, il marito di questa Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti. I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, vanno dagli atti osceni ai maltrattamenti, dalla sottrazione di persone incapaci al sequestro di persona, dalla violenza sessuale aggravata alla corruzione di minore, violenza di gruppo e atti contrari alla pubblica decenza. Accuse pesanti, che possono portare a pene fino a 15 anni e forse oltre. «Quasi tutti i genitori dei piccoli ci saranno – ha detto Arianna Di Biagio dell’Agerif – E noi saremo accanto a loro. Anche se sarà una udienza d’avvio, senza particolari passaggi significativi per tutti noi sarà importante. Perché questa storia si comincerà a discutere nella vera sede. Non è lite condominiale, c’è stato un percorso che ha portato a questo. C’è stato un rinvio a giudizio. Non bisogna più parlare di presunti abusi. I nostri bambini gli abusi li hanno subiti ed è sicuro. Poi bisogna vedere chi, come e quando, li ha fatti. Per questo c’è il processo». Il 12 febbraio scorso il gup ha disposto il rinvio a giudizio degli imputati. Da allora non ci sono state novità. Anche se le verifiche degli inquirenti sono continuate nella direzione di individuare il “casolare” che i bambini hanno descritto in qualche modo nelle loro testimonianze. A fine aprile sarebbe stata trovata una abitazione che risponderebbe alle parole dei bimbi. «Quella storia sicuramente si cercherà di farla entrare nel processo», ragiona un difensore, annunciando già per domani la presentazione di tutta una serie di eccezioni procedurali che potrebbe riportare il processo indietro, bloccandolo almeno fino a dopo l’estate. Ma bisognerà attendere per capire quali saranno le carte della difesa. Le parti civili, così come la Procura, sono pronte a citare, in complesso, centinaia di testimoni. «Con quelli della difesa si arriverà a mille. I giudici dovranno sfrondare le liste» E alcuni avvocati delle famiglie si preparano a chiedere la citazione anche, come responsabile civile, del ministero dell’istruzione. Il comune di Rignano, così come i rappresentanti di altre istituzioni, potrebbero venir chiamati a spiegare cosa hanno visto e quel che è successo, quando le prime denunce dei genitori sono state presentate e nel paese alle porte della Capitale le voci e i sospetti si sommavano e si confondevano. Ma la storia del processo per il caso di Rignano è sempre destinata a contraddirsi per raccontarsi. Dall’arresto degli imputati il 24 aprile del 2007 poi annullato dal tribunale del riesame e con la Cassazione che sottolineò come i bimbi potevano essere stati manipolati dai propri genitori. La successiva, lunga fase degli incidenti probatori, ha riportato l’orologio indietro. Messo al lavoro altri esperti, altri consulenti. Le audizioni dei piccoli si sono protratte per mesi. La storia della «casa brutta», del castello cattivissimo o della «maestra come una strega» sono entrate nel lessico della cronaca. «Oggi si ricomincia? Non è detto. Uno dei giudici del collegio è un magistrato onorario e quindi dovrà esser sostituito», spiega uno dei difensori. Il rinvio, comunque, non dovrebbe andare molto a lungo. «Sarà a giugno», si aggiunge. Intanto, rispetto all’ipotesi che parti non direttamente coinvolte nel processo, come ad esempio i cronisti, possano seguire quanto accadrà in aula, non è presa bene dai legali di parte civile. Gli avvocati Antonio Cardamone, Franco Merlino e Luca Milani, spiegano: «Chiederemo al tribunale che il processo si svolga a porte chiuse. Si parla di una vicenda che investe dei bambini, che nella maggior parte dei casi non arrivano a 9 anni. Non si può permettere che per chissà quali ragioni possano diventare ancora una volta vittime». LA STAMPA.IT

MINORI: ALLARME “ORFANI BIANCHI” IN ROMANIA, 350 MILA A RISCHIO

 

E’ allarme per gli “orfani bianchi” della Romania. Il fenomeno coinvolge oltre 350 mila bambini che hanno attualmente uno, o tutti e due, i genitori migrati in un altro Paese, alla ricerca di lavoro e di una condizione di vita migliore. In Italia i rumeni rappresentano la prima collettivita’ straniera con 796.477 individui (fonte Istat 2009) e anche per questo il fenomeno richiede la massima attenzione. La denuncia e’ di L’Albero della Vita Onlus impegnata da oltre 13 anni ad aiutare i piu’ piccoli vittime di gravi forme di disagio. Gli orfani bianchi, “left behind” sarebbero il 7% dei minori di eta’ compresa tra 0 e 18 anni (dati Unicef-Alternative Sociale). Questi sono solo alcuni dei dati raccolti nel dossier della Onlus (realizzato rielaborando dati Istat, Unicef e Alternative Sociale) e presentati oggi al Convegno “Left Behind. La famiglia transnazionale e gli orfani bianchi nella Moldavia Romena”, organizzato a Milano al Palazzo delle Stelline, con i partner Commissione Europea rappresentanza di Milano e Fondazione Patrizio Paoletti.

Secondo i dati del dossier della fondazione L’Albero della Vita Onlus, oltre ai 350 mila gia’ citati, sarebbero circa 400 mila i minori che avrebbero sperimentato, per un periodo della loro vita, quella particolare forma di deprivazione genitoriale. Su 5 milioni di bimbi romeni sarebbero quindi 750 mila quelli colpiti piu’ o meno violentemente dalla partenza dei loro genitori, in questi anni. Scendendo nei dettagli si scopre che sarebbero 157 mila i bambini che attualmente avrebbero solo il padre all’estero, 67 mila solo la mamma, mentre piu’ di un terzo, ossia 126 mila, sarebbero stati privati di entrambi i genitori. Meta’ degli “orfani bianchi” ha meno di 10 anni.

Tra questi, piu’ della meta’ ha tra i 2 e i 6 anni, solo il 4% ha meno di un anno. Il 16% di questi bambini ha speso piu’ di un anno lontano dai propri genitori. Il 3% addirittura piu’ di quattro. Sarebbero 4 milioni i rumeni emigranti. Il 15% delle famiglie della Romania ha almeno un componente della famiglia all’estero. (AGI)

PEDOFILIA: NONNO VIOLENTA NIPOTI E FILMA ABUSI

Questa volta l’orco ha il volto del nonno. E’ lui il violentatore delle tre bimbe che gli venivano affidate dai genitori delle vittime. L’uomo, un operaio siciliano di 52 anni, riprendeva gli abusi col telefonino. Le tre nipotine, di eta’ compresa tra i 10 e i 12 anni, hanno subito uno trauma e uno choc tali che dinanzi allo psicologo infantile hanno fatto scena muta. Non sono riuscite a pronunciare una sola parola. Una di loro si e’ lasciata andare con uno scritto, pochissime frasi in cui raccontava le avances e le violenze del nonno. Dopo i primi sospetti, i racconti strozzati delle piccole ai genitori, figlia e genero del pedofilo; infine la denuncia alla polizia.

La procura distrettuale di Catania ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di fermo e un ordine di carcerazione, eseguito dalla Polizia Postale, per violenza sessuale nei confronti di minori e produzione di materiale pedopornografico. E’ stato lo smarrimento e il casuale ritrovamento della scheda di memoria, da parte della figlia del pedofilo, di uno dei cellulari che ha consentito l’avvio delle indagini. La donna ha voluto vedere cosa contenesse, insospettita dall’ansia del padre, e ha fatto la terribile scoperta: ha visto le immagini degli abusi e sentito la voce di una bambina che si rivolgeva al “nonno”. Da qui la denuncia alla polizia. L’analisi delle memorie, svolta dagli uomini della Polizia Postale, ha consentito di estrapolare i video degli abusi e, considerato che l’uomo non veniva ripreso in volto, alcuni elementi utili per la sua certa identificazione. I magistrati che hanno coordinato le indagini, il procuratore aggiunto Marisa Scavo e il sostituto Antonella Barrera, hanno proceduto agli interrogatori, con l’assistenza di un neuropsichiatra infantile, delle bimbe da cui sono giunte le conferme alle violenze subite.AGI

MINORI: UNICEF E ONG, GOVERNO APPROVI PIANO E ‘BATTA IL 5’

Il governo ‘Batta un colpo’ e rispetti gli impegni presi pubblicamente di adottare quanto prima il nuovo piano nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. A chiederlo sono l’Unicef e le organizzazioni attive in ‘Batti il cinque!’, la rete promossa da Agesci, Arciragazzi, Cgil, Cnca, Consiglio nazionale Ordine Assistenti sociali, Save the Children Italia. “Il 27 maggio di 19 anni fa l’Italia ratificava la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza prendendo un impegno, anche nei confronti della comunita’ internazionale, per il pieno rispetto dei diritti umani di bambini e ragazzi da zero a diciotto anni d’eta’”, si legge in una nota congiunta delle associazioni. E continua: “Ai ragazzi che risiedono in Italia non servono nuove norme, quanto invece il rispetto di quelle gia’ esistenti e un impegno serio a renderle operative ed efficaci. A partire dalla disposizione che prevede l’approvazione, ogni due anni, di un Piano nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza”. La rete e’ nata in vista della Conferenza nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza (Napoli, novembre 2009), che avrebbe dovuto rappresentare un passaggio fondamentale verso la rapida approvazione di un Piano Infanzia atteso ormai da oltre cinque anni. “L’Osservatorio Nazionale Infanzia e Adolescenza ha lavorato due anni per redigere la bozza di Piano”, ricordano i promotori di ‘Batti il cinque!’, “chiediamo che tale lavoro sia valorizzato e che le priorita’ individuate siano rispettate.

Chiediamo, pertanto, che nel Piano siano previsti interventi strutturali e urgenti, ma non emergenziali, su queste tematiche: favorire la partecipazione dei bambini e degli adolescenti per la costruzione di un patto intergenerazionale, promuovere l’interculturalita’, consolidare su tutto il territorio nazionale la rete dei servizi integrati, contrastare la poverta’ e l’esclusione sociale dei minorenni, garantire i diritti dei minorenni rom, sinti e camminanti, rafforzare il sistema delle tutele e dei diritti “. E concludono: “A sei mesi di distanza dalla Conferenza nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, il Governo non ha ancora avviato l’iter di approvazione del Piano. E’ per questo che la nostra rete continua a sostenere l’invio di cartoline ai responsabili dei dicasteri competenti (il ministro Sacconi e il Sottosegretario Giovanardi), ma anche al Presidente del Consiglio Berlusconi, perche’ si proceda al piu’ presto”. I promotori della rete ‘Batti il cinque!’ chiedono, infine, alla Commissione parlamentare Infanzia di unirsi a questo impegno “affinche’ lo spirito bipartisan che ha contraddistinto, nel corso delle diverse legislature, i lavori di questa Commissione, possa contribuire alla realizzazione dei necessari e non piu’ rinviabili passaggi istituzionali”. AGI